Il Governo Draghi annuncia l’introduzione del Pass viaggi, un documento che permetterà gli spostamenti e contribuirà alla ripartenza del comparto turistico. Ecco come funziona e quando entrerà in vigore.
Il premier Draghi ha annunciato l’arrivo del Green Pass, un documento che permetterà di spostarsi e dovrebbe incentivare le partenze verso l’Italia. La misura prenderà il via già dalla seconda metà di maggio e andrebbe ad anticipare il Green Pass europeo, documento analogo ma di respiro molto più ampio. In ogni caso la novità anticipata dal Governo ha l’obiettivo di dare una nuova spinta al turismo italiano, capace di risollevare il paese e che secondo le stime potrebbe riemergere più forte di prima. Lo stesso premier ha affermato che “È ora di prenotare le vacanze e le strutture italiane non vedono l’ora di accogliere nuovi turisti”. Perciò vediamo di capire cos’è, come funziona e quali sono le tipologie di Green Pass disponibili.
Green Pass: cos’è
Il Green Pass altro non è che un documento, dal funzionamento molto simile a quello del pass vaccinale, che indicherà lo stato di salute del possessore. In particolare questo foglio attesterà se il soggetto ha ricevuto tutte e due le dosi di vaccino o se ha contratto la malattia ed è guarito. Allo stesso modo sarà possibile indicare il risultato del tampone, rapido o molecolare, nelle 48 ore precedenti al viaggio o allo spostamento. Il Green Pass sarà destinato a tutte quelle persone che vogliono viaggiare verso il nostro paese, ma soprattutto a tutti quei turisti stranieri che da sempre riempiono borghi e città d’arte italiane. A questo proposito è bene ricordare che il Green Pass anticiperà, di un mese circa, l’arrivo del Pass europeo, anche se entrambi avranno lo stesso funzionamento.
Green Pass: come funziona
Abbiamo detto che il Green Pass è un documento che attesta lo stato di salute del portatore, ma qual è effettivamente il suo funzionamento? Secondo quanto riportato dal premier Draghi, il Green Pass renderà possibili gli spostamenti tra Regioni e, al tempo stesso, non sarà eccessivamente complesso. Questo perché, la ripresa delle attività nazionali è legata a delle regole precise e semplici, così che non ci possano essere rischi e gli spostamenti vengano fatti in totale sicurezza. In ogni caso il Green Pass sarà una vera e propria certificazione, ancora non è chiaro se cartacea o digitale, e garantirà lo stato di salute del cittadino o l’avvenuta negativizzazione dal Covid. Insomma una versione embrionale del Pass europeo, che arriverà per il mese di giugno.
Diverse tipologie di Green Pass
Come abbiamo detto per il Green Pass, che sarà digitale o cartaceo, sono previste tre diverse tipologie di certificazione. La prima tipologia sarà relativa all’avvenuta vaccinazione contro il Covid-19 e avrà una validità di sei mesi dal completamento del ciclo di vaccini. Questo documento dovrà essere richiesto direttamente dal cittadino e sarà rilasciato dalla struttura sanitaria che ha effettuato l’ultima inoculazione di vaccino. Nel caso in cui fosse già stato completato il ciclo di vaccinazione prima dell’entrata in vigore della legge, sarà possibile richiedere direttamente il documento. Ovviamente si farà sempre riferimento alla struttura presso la quale ci si è sottoposti alla vaccinazione.
Il Governo ha previsto anche un Green Pass per l’avvenuta guarigione dal Covid e anche in questo caso dovrà essere richiesta dall’interessato. Questa vola però la richiesta dovrà essere inoltrata alla struttura dove è avvenuto il ricovero. In questo caso però il Green Pass avrà validità di sei mesi, ma la esaurirà se il cittadino dovesse risultare nuovamente positivo. Veniamo infine all’ultima tipologia di Green Pass, ovvero quella relativa al risultato del tampone. Nel caso in cui il cittadino si sottoponga al test, nelle 48 ore precedenti alla spostamento, e risulti negativo, potrà essere richiesta una certificazione. In ogni caso tutte e tre le tipologie di Green Pass saranno disponibili anche nel fascicolo sanitario elettronico del cittadino.
La certificazione europea
Rispetto al Green Pass italiano, la certificazione europea permetterà ai turisti di potersi spostare tra i paesi dell’Unione Europea. Questa misura acquista una grande importanza anche perché non sarà più necessario sottoporsi a quarantene o periodi di controllo prima di superare i confini. Ovviamente bisognerà testimoniare l’avvenuta guarigione o la vaccinazione, esattamente come per il documento studiato dal Governo Draghi. L’obiettivo è sviluppare una nuova modalità di gestione e controllo degli eventuali contagi e potranno partecipare anche paesi al di fuori dell’UE, ma che appoggiano il sistema studiato dall’Unione.
Esattamente come per il Green Pass italiano il certificato attesterà, attraverso una app o in forma cartacea, l’avvenuta vaccinazione contro il Covid-19 e il numero di dosi ricevute. Oppure l’avvenuta guarigione dal Covid nei precedenti sei mesi e la presenza dei relativi anticorpi, o l’esito negativo di un tampone, molecolare o rapido. Starà a ogni Stato membro decidere le modalità di accesso al proprio territorio.
Una ripartenza all’insegna del turismo
Quanto emerge dalle dichiarazioni del Governo è sicuramente la volontà di basare la ripresa, nazionale e globale, in buona parte sul turismo. Come tutti sappiamo è uno dei comparti più importanti del nostro paese, nonché uno di quelli che ha maggiormente risentito della crisi provocata dal Covid. Ma l’intenzione è anche quella di rendere il turismo più sostenibile e inclusivo, in modo da proteggere l’ambiente stesso e le comunità locali. Bisogna poi ricordare che il turismo è il settore che comprende il maggior numero di donne e giovani lavoratori, soprattutto al Sud. Far ripartire questo settore, grazie anche al Green Pass, significherebbe aiutare categorie e imprese, questa volta aiutandole a fatturare piuttosto che erogare solo dei bonus.
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